Percorso

IL SOGNO AZZURRO DELLA SCUOLA

Gentili insegnanti, cari genitori e gentili dirigenti,

è ricominciata la scuola, la scuola della presenza, la scuola che ha messo da parte, si spera almeno per un bel po’, la distanza. Ecco riprendiamo con entusiasmo questa bella consuetudine che era stata tolta a noi, adulti, genitori, docenti e dirigenti, ma soprattutto a loro, bambine e bambini, ragazzi e ragazze. Non dimentichiamolo, la scuola è il dono che una società consegna loro dicendo dell’accompagnamento che si fa presenza e aiuto per diventare grandi, donne e uomini che si assumeranno via via la responsabilità di inventare il proprio e l’altrui futuro. È una grande conquista che ci appare ancora più di valore nel momento in cui è stata indebolita o addirittura venuta a mancare.

E tuttavia anche durante i mesi di  lokdown e quelli successivi delle restrizioni, le scuole del nostro movimento Senza Zaino, hanno saputo trovare i modi per continuare un percorso, rimanendo salde nei valori e ancorate alle pratiche didattiche. Ricordo le Proposte per la ripartenza verso il futuro del maggio 2020 e le linee-guida dal titolo Per stare in sicurezza, nonché il recente impegno per dare indicazioni sull’accoglienza dei nuovi docenti (l’onboarding). In tutti questi documenti abbiamo ricercato quell’equilibrio possibile tra scuola sicura e scuola innovativa, tra il rispetto della persona e il senso della comunità. È stato significativo che - pur nelle difficoltà - docenti, dirigenti, alunni e genitori abbiano reagito positivamente. Di questo siamo a loro grati, perché ora è più facile guardare in avanti: come dire, gli ostacoli, lungi dallo scoraggiarci, ci hanno resi più forti.

Dicevo della bella consuetudine della scuola. Sì una bella consuetudine, ma che ci impegna a rivedere con occhi diversi questa grande e importante istituzione. Lo sappiamo, nel nostro Paese le cose non vanno proprio bene. La scuola, non da ora, ha difficoltà a funzionare come ascensore sociale e la pandemia - molti dati purtroppo ce lo mostrano - ha aggravato la situazione: i poveri sono aumentati e spesso la didattica ha segnato il passo. Né dobbiamo nasconderci i famosi risultati di OCSE - PISA sugli apprendimenti non proprio esaltanti. Nondimeno il nostro pensiero va a quei 3 milioni di NEET fuori dai percorsi di formazione e lavorativi, per non citare la piaga degli abbandoni scolastici che ancora ci relega ad un preoccupante 13,1%.  Sappiamo poi di quella parte di docenti reclutati con modalità troppo superficiali e di un’organizzazione debole: alla mancanza del

- management si affianca la precarietà dell’ apparato amministrativo, mentre - come anche la Fondazione Agnelli ci ha detto - non riusciamo ad uscire da un didattica standardizzata purtroppo rafforzatasi nella pandemia.

Tutto questo non per instillare pessimismo, ma solo per ricordare dove siamo e rammentare che nel nostro Paese abbiamo grandi risorse di competenze e di entusiasmo che non aspettano altro che essere stimolate, valorizzare, orientate. Sono stati davvero emozionanti, e carichi di insegnamento gli straordinari risultati sportivi conseguiti dal nostro Paese: il Campionato Europeo di calcio, il tennis, i giochi Olimpici e Paraolimpici. Gli atleti hanno raggiunto quei grandi traguardi grazie al loro impegno personale, ma anche in virtù del sostegno di team di esperti che hanno riconosciuto i talenti personali e incoraggiato questi giovani, realizzando comunità di pratiche in grado di integrare saperi e discipline, condividendo obiettivi. E poi le famiglie hanno sostenuto e incoraggiato. Per non dire degli allenatori, i coach, leader credibili agli occhi di questi atleti, in grado di guidare tutti verso la meta agognata.

Questo Sogno Azzurro deve invadere la scuola. La scuola dove - lo abbiamo visto in questi 20 anni di movimento Senza Zaino - sono presenti competenze, entusiasmi e dedizioni davvero straordinari. Sono risorse di persone, alunni, docenti, dirigenti, genitori, che meritano tutta la nostra attenzione per quel cammino di trasformazione che abbiamo insieme intrapreso. Ci è chiesto di essere guide, leader che perseguono con tenacia una direzione. Senza tutto ciò la quantità di soldi del PNRR non potrà fare la differenza, ma solo aumentare un debito pubblico già pesantissimo. Sarà invece decisiva la qualità dei nostri intenti, della nostra cultura pedagogica e dei nostri progetti, cioè il cuore che butteremo oltre l’ostacolo e la mente capace di pensare in grande, nonché i leader che si assumeranno le responsabilità. Come nel Sogno Azzurro. Allora non mi pare inutile sottolineare i 3 valori del movimento Senza Zaino: la responsabilità, la comunità e l’ospitalità che si rendono operativi nei 5 passi.

I 5 PASSI: Il primo, lo ricordo, è quello degli spazi e degli oggetti, rivalutando la mano e il corpo e mettendo insieme tattile e digitale. Insomma la didattica dei 100 linguaggi, per stare alle suggestioni di Loris Malaguzzi, dove l’ambiente è il terzo educatore. Il  secondo è la partecipazione di ciascuna alunna e alunno alla gestione della classe: Maria Montessori faceva scrivere nelle scuole lo slogan: “Maestra insegnami a fare da solo”. Il terzo

riguarda i modi di progettare e valutare: qui la grande sfida, come dice John Hattie, è quella valutazione che innanzitutto, impegna in primis, i docenti e i dirigenti.

Il quarto punto sottolinea tra l’altro la comunità professionale: autori come Wenger e Lave ci hanno spinto ad animare lo scambio di pratiche e lo sviluppo di una collaborazione fattiva tra i docenti: si tratta di passare dall’IO, la mia classe, il mio orario, i miei alunni, al NOI della nostra scuola, dei nostri alunni, del tempo e dei contenuti in vista - come noi diciamo - di un Approccio Curricolo Globale. Infine, il quinto passo introduce l’attenzione alla comunità educante che è lo spazio per combattere la povertà educativa come stiamo facendo con il progetto L’Ora di Lezione non Basta che impegna da vicino 15 tra i nostri quasi 300 istituti. Il giovane ecologista inglese Rob Hopkins ha illustrato esperienze avvincenti di queste comunità in grado di risollevare anche i ceti meno abbienti, mentre Edgar Morin, con la sua visione universalistica, ci ha aperto la mente agli scenari della pace nella prospettiva di un insegnamento ricomposto, capace di affrontare quelle grandi sfide poste dall’Agenda 2030.

Facciamo allora scrivere, come fece con i suoi ragazzi don Lorenzo Milani, I care, mi interessa, ci tengo, mi importa: mi sento responsabile. Noi, dunque, abbiamo un sogno, il nostro Sogno Azzurro, un sogno da alimentare continuamente e rendere vivo nel presente. Ecco l’invito che faccio a tutti: teniamo alta la bandiera di questo sogno capace di farsi straordinaria quotidianità.

 Un caro saluto e buon inizio a tutti voi.

Marco Orsi

Presidente dell’associazione Senza Zaino

Ideatore delle scuole Senza Zaino

Lucca, 15.09.2021




pnrr piano scuola

PON 14 20

POR piccolo

LOGO TFA

LOGO TFA

green erasm

logo sznuovo

MAD logo

Inizio pagina
Utilizzo dei cookie

Questo sito utilizza cookie di tipo tecnico, per cui le informazioni raccolte non saranno utilizzate per finalità commerciali nè comunicate a terze parti.
Potrebbero essere presenti collegamenti esterni (esempio social, youtube, maps) per le cui policy si rimanda ai portali collegati, in quanto tali cookie non vengono trattati da questo sito.